PROFILE
I protagonisti della nostra storia sono due: Montepulciano e Sangiovese, i vitigni più significativi del Centro Italia. Il Montepulciano è un vitigno “adriatico”, la cui produzione più caratteristica si sviluppa dal nord del Molise, per proseguire in Abruzzo e terminare nelle Marche. La “mediterraneità” della zona è attenuata dalla vicinanza dell’area balcanica, fonte di masse d’aria più fredde in inverno, e dagli effetti del Mar Adriatico, interno e poco profondo, il più freddo tra i mari del bacino mediterraneo.
Il Sangiovese è un vitigno caratteristico dell’Italia centrale, le cui migliori espressioni si trovano in Toscana, Umbria, Romanga e Marche. L’indeterminatezza delle sue origini, contese tra romagnoli e toscani, conferisce al vitigno un’aura mitica e ci riporta attraverso il suo nome al sangue e ai suoi simboli, come sacrificio alla divinità: Sangiovese o sangue di Giove (sanguis Jovis). Altre fonti toscane e corse sostengono invece l’origine da “sangiovannese” (San Giovanni) per il suo periodo di maturazione piuttosto precoce.
Il Rosso Piceno, un vino che per regolamento può essere prodotto nelle province di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Ancona escludendo la zona del Conero, è un blend di Montepulciano e Sangiovese, le architravi portanti della denominazione. È evidente come la zona di produzione costituisca un’area in cui si sovrappongono le migliori espressioni dei due vitigni. Tornando ai protagonisti della nostra storia, Montepulciano e Sangiovese, il disciplinare, pur imponendo la loro presenza, permette di sperimentare con le percentuali:
- Il Montepulciano può andare dal 35% all’85%;
- Il Sangiovese può andare dal 15% al 50%.
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